Gastronomia

Prodotti tipici

San Giovanni in Fiore offre innumerevoli occasioni per assaggiare piatti tradizionali unici. La cucina locale, fondamentalmente povera, di origine contadina è caratterizzata dalla presenza di patate, legumi, verdure ortaggi e formaggi. Diverse pietanze sono a base di funghi provenienti dalle foreste del circondario. La protagonista dei piatti è sicuramente la patata tralaltro insignita del marchio di riconoscimento I.G.P (Indicazione Geografica Protetta). La patata Silana viene impiegata in numerose ricette grazie anche alle sue proprietà organolettiche conferitegli da un terreno salubre e dalle favorevoli condizioni climatiche. Diverse sono le pietanze preparate con la carne del maiale, la tradizione del maiale a san giovanni in fiore ha costituito per intere generazioni una importante fonte di sostentamento specie per le famiglie numerose di contadini che solevano provvedere alla macellazione ed alla preparazione di insaccati quali ad esempio, soppressate, salsicce, capicollo e pancetta (prodotti D.O.P. a Denominazione di Origine Protetta). Un settore importante della gastronomia locale è sicuramente costituito dalla produzione casearia. Il clima secco e freddo favorisce la stagionatura di prodotti tipici come ad esempio il caciocavallo Silano D.O.P, il butirro/burrino

Dolci tipici

Diverse sono le specialità dolciarie legate perlopiù ad usanze antiche e tramandate negli anni. Tra le specialità più datate figura sicuramente la “pitta mpigliata” di cui si trovano riferimenti in un documento notarile di matrimonio del 1728. In tale atto, vengono riportati gli obblighi che le famiglie dei coniugi dovevano rispettare durante la cerimonia e nel quale la famiglia dello sposo doveva provvedere al dolce di fine pasto e dunque, offrire la pitta mpigliata a tutti gli invitati. La pitta mpligliata è nata come dolce natalizio della civiltà contadina, richiede una lunga preparazione ed ha come ingredienti base sfoglia impastata con l’olio di oliva, liquori dolci , succo d’arancia, noci e uva passa. Altrettanto importanti e diffusi i dolci tipici come ad esempio il “mastazzuolo” i “turdilli” e le “crucette” queste ultime preparate a base di fichi secchi tagliati a metà e sistemati a formare delle croci farcite con noci e cotte al forno. Sulle tavole nel periodo della Santa Pasqua non mancanno i “muccellati” a forma di ciambella e i “cuculi” con una forma che riprende quella di un neonato in fasce. Questi dolci vengono preparati con impasto simile a quello della pastafrolla e decorati con confetti. Al loro interno vengono inseriti una o più uova sode a rafforzare il concetto della risurezione dell’uomo.

Curiosità gastronomiche

Durante l’inverno, quando nevica, si prepara la scirubetta, specialità considerata l’antenata del gelato artigianale, soprattutto nelle zone ancora incontaminate. L’ingrediente principale di questa delizia è la neve, meglio se “ciciarusa”, ovvero quella che si trasforma in granelli di ghiaccio grazie alle basse temperature notturne. Per preparare la scirubetta, si riempie un bicchiere con la neve ciciarusa e si può accompagnare con succo d’arancia, caffè o sciroppi di frutta, o ancora aromatizzarla con miele di fichi o mosto cotto.

Ricette a base di funghi

Il clima temperato delle stagioni estive e autunnali, insieme alla presenza dei laghi, crea l’umidità ideale per favorire la crescita di oltre 3000 specie di funghi, senza contare quelli microscopici. Questa risorsa naturale è di grande importanza sia per i ricercatori che per l’economia delle comunità montane, grazie al suo valore economico. I funghi silani sono utilizzati freschi, secchi o sott’olio e si sposano bene con sughi e ripieni. Possono accompagnare carni bianche o rosse ed il porcino è tra i funghi più amati sulla tavola. Le numerose varietà di funghi, insieme ai formaggi tipici (come il famoso Caciocavallo Silano) e alle carni di maiale, agnello, capretto e cinghiale, costituiscono la base della cucina silana, dai primi piatti ai contorni. Tra le specialità culinarie della zona non si può perdere il risotto ai porcini o la pasta mantecata con Parmigiano e saltata in padella con una sorta di pesto di porcini. Vengono utilizzati anche altri funghi, come le mazze di tamburo, le pinnelle, i vavusi o le monachelle, e si sposano bene con le deliziose patate silane e i grandi formaggi dell’altopiano. Oltre al porcino, il re della cucina silana è il rosito, che può essere gustato sulla pasta con pomodoro, peperoncino e ricotta affumicata o arrostito sulla brace con aglio e pancetta.

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