Emozioni in montagna
Per gli amanti della natura il territorio di San Giovanni in Fiore offre innumerevoli possibilità ad ogni livello e ad ogni stagione. Sia per famiglie che vogliono godere di passeggiate che per esperti navigati che praticano sport di diverso genere.
Sport e divertimento sulla neve
Due nuovi impianti di risalita hanno da poco ridato slancio alla località di Lorica: uno, il principale, quello di Botte Donato a mt.1928 con cabinovia e l’altro da Cavaliere a Marinella di Coppo con una seggiovia quadriposto. Una serie di skilift totalmente rinnovati per servire le nuove piste; i bambini potranno divertirsi all’interno di un parco tematico totalmente a loro dedicato. In attesa del completamento del progetto, le piste attualemnte fruibili sono: pista blu per lo sci alpino, lunga 3300 m scende da 1877 m a 1405 metri; pista rossa, servita dalla sciovia Cavaliere, si estende per 1000 m. Nell’adiacente Valle inferno, altre due piste rosse, servite da skilift, partono da 1665 m e arrivano a 1877 m a Codecola di Coppo, già omologate Nazionali, garantiscono lo svolgimento delle competizioni agonistiche. In cima a Monte Botte Donato è possibile raggiungere un comodo rifugio dove rinfocillarsi. La cima è raggiungibile oltre con la funivia anche in auto imboccando la strada delle vette nei pressi di Lorica o con gli sci da fondo attrezzati per l’escursionismo quando la strada è innevata.
Sci di fondo – Sci escursionismo – Ciaspolate
Situato a circa 1500 metri s.l.m., il Centro Fondo Carlomagno è un complesso sciistico per lo sci di fondo, ubicato sull’altopiano della Sila, nel comune di San Giovanni in Fiore all’interno del Parco Nazionale della Sila.
È il più grande della Calabria ed uno dei maggiori del centro-sud d’Italia, oltreché, è anche il centro fondo omologato posto più a sud di tutta Europa.
Carlomagno si propone come la meta ideale per gli amanti dello sci di fondo, i quali troveranno un vero e proprio paradiso per questa disciplina, con degli anelli battuti che si snodano per boschi incantati a oltre 1500 metri sul livello del mare.
Gli anelli per lo sci di fondo sono cinque, due dei quali agonistici con Omologazione Nazionale, per un totale di 22 chilometri, battuti per tecnica classica e skating, i quali regalano suggestivi panorami sui monti circostanti.
Da sempre è sede dell’attività dello Sci Club Montenero di San Giovanni in Fiore, stimolo iniziale della creazione del Centro stesso e colonna portante di collaborazione per il Gestore, sotto l’aspetto sportivo.
La particolare conformazione del paesaggio e la quota relativamente elevata delle vette che fanno da cornice a Carlomagno permettono di praticare trekking, ciaspolate, scialpinismo.
Sul luogo è possibile ristorarsi e noleggiare l’attrezzatura per praticare le diverse attività.
Un giro sul lago Arvo!
In meno di mezz’ora è possibile raggiungere il lago Arvo dove sorge anche Lorica, luogo di villeggiatura, dove poter usufruire di un attrezzatissimo centro sportivo. Potrai noleggiare kayak con o senza servizio guida oppure le simpaticissime bici su acqua o ancora visitare le sponde del lago con il battello per ammirare fantastici scenari naturali. Nel Parco Nazionale della Sila oltre al lago Arvo troviamo numerosissime altre risorse idriche, il territorio è attraversato da una rete capillare di corsi d’acqua che si riversano in quattro fiumi principali Fiume Neto, Fiume Arvo, Fiume Garga e Fiume Lese che danno luogo ai rispettivi 4 bacini idrografici. Dagli anni ’20 del secolo scorso sono stati realizzati i primi grandi invasi artificiali per l’utilizzo dell’acqua ai fini della produzione di energia elettrica e per l’irrigazione. Attualmente sono presenti sul territorio silano, tra i 1100 e i 1400 m di quota, sette bacini lacustri. I più importanti per superficie e portata sono: il Lago Arvo, il Lago Cecita e il Lago Ampollino. Ai bacini maggiori si affiancano quelli più piccoli di Ariamàcina, del Votturino del Passante e Re di Sole.

Giganti della Sila
A pochi chilometri da San Giovanni in Fiore è possibile visitare la riserva biogenetica gestita dal FAI (Fondo per l’Ambiente Italiano). Un bosco ultracentenario dove si conservano alberi alti fino a 45 metri, dal tronco largo 2 e dall’età straordinaria di 350 anni, testimoni delle antiche selve dell’Altopiano SIlano.

Escursioni in Mountain bike / E-Bike e Trekking
Sul territorio sono presenti sentieri tracciati dal CAI (Club Alpino Italiano), dalle Provincie di Cosenza, Catanzaro e Crotone, dalle Comunità Montane, dai Comuni, dal ex Corpo Forestale dello Stato e dalle associazioni ambientaliste. Attualmente la rete dei sentieri del Parco Nazionale della Sila, estesa sulle tre province del Parco, si sviluppa su ben 600 km per un numero complessivo di 66 sentieri, 51 secondari e 5 tratti del sentiero Italia. Il Parco nazionale della Sila ed il territorio di San Giovanni in Fiore sono attraversati dalla ciclovia dei Parchi un itinerario Appenninico costituito dall’unione di strade a bassa percorrenza di auto, piste e sentieri ciclabili. L’itinerario che parte da Laino Borgo e arriva a Reggio Calabria ha una lunghezza complessiva di 545 Km.

CICLOVIA DEI PARCHI
Percorri oltre 500 km immerso nella natura
I Megaliti del Garga
Raccontano una storia vecchia di 290 milioni di anni! Il geosito di straordinaria bellezza, testimonianza di un processo naturale antichissimo è ancora oggetto di studi. Di recente il Club per l’UNESCO di San giovanni in Fiore ha organizzato una visita guidata presso i megaliti silani nella valle del fiume Garga diretta dal geologo Domenico Belcastro che ha rilevato la presenza del batolite granitico di età Carbonifera – una pila di libri accatatstati – avente la stessa formazione e la stessa età delle rocce di Dartmoor in Cornovaglia..

Le Pietre del “Melo “
A San Giovanni in Fiore, in località “Melo”, compaiono una serie di strutture e raffigurazioni di animali. Vincenzo Nadile sostiene che le strutture raffigurano il pensiero legato al culto dei morti. La visione dall’alto, grazie all’uso di droni, rende meglio l’idea della maestosità delle pietre e della loro rappresentazione.

Pietra dell’Altare
Nei pressi della località Carlo Magno è possibile imbattersi in grosse pietre, disposte in fila sparse nella vegetazione; il gruppo viene denominato “Pietra dell’Altare”. Secondo alcune leggende, la denominazione deriverebbe da una messa celebrata sul sito da una spedizione di cavalieri, di ritorno dalle Crociate, che improvvisarono un altare su una grossa pietra. Altre storie affondano ancor di più nell’antichità e sostengono che il rito fosse avvenuto alla presenza di Carlo Magno in persona. Certo, non esistono fonti storiche che testimoniano la presenza del re carolingio sull’altopiano silano, ma l’idea che possa essere vero, è sicuramente suggestiva. Inoltre, forse per caso, forse no, la Pietra dell’Altare si trova nell’area che sulle carte geografiche porta proprio il nome di “Serra di Carlomagno”, denominazione che compare addirittura in un manoscritto attestante l’avvenuta donazione ad un monastero, compiuta dalla madre di Federico II nel 1198. Naturalmente è grande l’alone di mistero e magnetismo che questi curiosi sassi non mancano di esercitare: non sono pochi i passanti che, al cospetto dei massi, riferiscono di aver percepito sensazioni strane, particolari vibrazioni… Forse all’origine di tante leggende c’è solo la fantasia umana, quello che resta difficile da spiegare è il perché dell’allineamento perfetto di un buon numero di macigni, che non sembra essere affatto una disposizione casuale.

Avventurarsi per il cammino di Gioacchino da Fiore
L’intero tragitto è lungo circa 113 km ed è percorribile da un camminatore di media esperienza in circa 5 giorni. Unisce idealmente l’Abbazia di San Giovanni in Fiore con il castello Normanno Svevo di Nicastro. Da Caporosa, nei pressi del lago Ampollino, è facile imboccare il sentiero del Parco che, valicati i Colli Perilli, giunge sulla sponda sud del Lago Arvo. La tratta si ferma d’innanzi alla sede del Parco Nazionale della Sila. L’ultima tappa percorre la distanza che separa Lorica dall’Abbazia di San Giovanni in Fiore non senza passare dai resti di Iure Vetere, protocenobio voluto dall’Abbate di Celico.
