Abbazia Florense

L’Abbazia Florense di San Giovanni in Fiore, fu fatta costruire nel 1189 dall’Abate Gioacchino da Fiore intorno alla confluenza dei fiumi Arvo e Neto fu più volte ristrutturata ed ampliata nel corso degli anni, anche se conserva molti elementi originali come il portale di ingresso ed i rosoni lobati simbolo tipico dell’Ordine Gioachimita. Nonostante i molti rimaneggiamenti, l’abbazia florense conserva la severa austerità dello stile romanico. Sulla facciata presenta un maestoso portale in stile Gotico formato da fasci di sottili colonne, con capitelli riccamente decorati da palmette e foglie, databile intorno all’anno 1220. In corrispondenza dell’altare maggiore si trova la cripta che custodisce l’urna contenente le spoglie di Gioacchino da Fiore, e la nicchia sepolcrale. L’abbazia è stata sottoposta recentemente ad una serie di restauri che I’hanno in parte riportata al suo naturale splendore, divenendo meta di escursioni e visite guidate. 

In origine il complesso monastico, oltre all’Abbazia, comprendeva una serie di edifici come officine, cucine, falegnameria, ricovero degli attrezzi e altri edifici per il riposo e per il ricovero di chi qui arrivava. Dal portale gotico si accede alla navata unica allungata in pietra nuda e priva di decorazioni, culminante con l’abside quadrangolare la cui parete di fondo presenta un tema di trafori in sette aperture, riferibile secondo alcuni studi alla teologia della Trinità di Gioacchino, che conferiscono una sorprendente atmosfera orchestrata da uno straordinario gioco di luci e ombre.

L’altare è in stile barocco e presenta una statua lignea di San Giovanni Battista. Alla destra dell’altare, una scalinata porta alla cripta con l’urna delle spoglie di Gioacchino da Fiore, mentre alla sinistra, su un altare, una teca custodisce il corpo ricostruito dell’Abate.
Nella navata  laterale sono esposte le tavole del Liber Figurarum, raccolta di teologia figurale simboleggiante il profetico pensiero di Gioacchino da Fiore.

Nelle ampie sale dell’abbazia è oggi ospitato il Centro Internazionale di Studi Gioachimiti, aperto nel 1982 che si propone di produrre ricerche e pubblicazioni sulla figura dell’abate Gioacchino, e dei suoi studi. Il Centro si propone di sviluppare l’interesse per gli studi e le ricerche dell’abate calabrese, divenuto insieme a Dante Alighieri e San Francesco d’Assisi, l’autore più studiato della cultura nazionale italiana.

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